Chi siamo

Siamo un coordinamento di persone che vivono in diversi luoghi della Sardegna, dal nord, al centro, al sud di quest’isola del mediterraneo occidentale che conta un milione e mezzo di abitanti.
Molti e molte di noi si conoscevano già, altri si sono incontrat@ per la prima volta in questa occasione. La nostra prospettiva, sin dal principio, è quindi stata quella di creare un coordinamento che permettesse ai diversi territori di coordinarsi tra di loro in vista di uno sforzo comune per la realizzazione di questo evento di importanza storica che è la gira dei/delle compas zapatiste. Per questo, semplicemente, il nome che abbiamo scelto è Coordinamentu sardu po s’arricida de is zapatistas po su 2021 – Sardigna zapatista. Facciamo parte a nostra volta e sin dal principio della sua costituzione di un coordinamento ancora più grande cioè LAPAZ (Libera assemblea pensando/praticando l’autonomia zapatista) che raggruppa 11 macrozone all’interno della vasta area del continente e delle isole, attraverso cui i tanti territori si stanno cercando di coordinare, sia in una prospettiva di senso che di messa in comune dell’organizzazione che questo momento storico richiederà.

Veniamo da percorsi di vita, di pensiero e di azione diversi fra di loro. Alcun@ di noi fanno parte di collettivi, associazioni, comitati, partiti e progetti rurali, altr@ non fanno parte di nessun gruppo formale ma sono comunque connessi alla realtà locale da reti di amicizia, vicinato e impegno sociale.
Dentro al coordinamento c’è chi fa parte del movimento contro l’occupazione militare della Sardegna, chi si occupa di riappropriazione della salute o di educazione autonoma, di arti sceniche, di riappropriazione della cultura e della lingua sarda, di lotta contro l’emarginazione e emancipazione delle comunità migranti, chi dei comitati contro la fabbrica di bombe RWM, chi si occupa di canto popolare, chi si impegna in spazi sociali di quartiere, chi fa parte di percorsi transfemministi, LGBTQ+ e legge la realtà in chiave intersezionale, chi si batte contro la crudeltà del sistema carcerario, chi è indipendentista, chi comunista, chi libertario, chi non ha bisogno di mettersi etichette per definirsi politicamente. Insomma, non ci manca l’eterogeneità … e tutti e tutte quante siamo accomunate dal riconoscere nella resistenza e ribellione zapatista una fonte d’ispirazione da cui far sorgere domande e attraverso cui guardarci allo specchio per interrogarci sul punto del cammino in cui è la nostra lotta: per la riappropriazione dei corpi, delle comunità, della nostra storia, della terra, dell’acqua, degli alberi che stanno terminando, di una vita degna e di un mondo che contenga molti mondi.