ADERISCI A su Coordinamentu sardu po s’arricida de is zapatistas po su 2021 – Sardigna zapatista

Sardigna, 28 de su mesi ‘e làmpadas de su 2021,
 
LETTERA APERTA SULLA GIRA ZAPATISTA E SUL POSSIBILE ARRIVO DI UNA SUA DELEGAZIONE IN SARDEGNA NEL 2021
Prospettive politiche e pratiche di incontro
  
AI TERRITORI, MOVIMENTI, ASSOCIAZIONI, COMITATI, GRUPPI FORMALI E INFORMALI, DONNE, UOMINI E ALTRƏ DELLA SARDEGNA CHE LOTTA NELLE FORME PIU’ DIVERSE
Carǝ tuttǝ, 
vi scriviamo per accertarci che la grande chiamata all’organizzazione dell’accoglienza della delegazione zapatista, che ad oggi, con sempre maggiore probabilità, solcherà le coste della nostra isola, sia arrivata sino a voi. 
Un coordinamento, colorato ed eterogeneo, del quale troverete informazioni aggiornate in questa comunicazione, si è costituito da gennaio 2021, per lavorare alla piattaforma politica e logistica che accoglierà la delegazione nell’isola. 
Ci preme l’adesione di singolǝ e di gruppi, associazioni, movimenti e partiti, una adesione che sia di ampio spettro, così da assolvere all’invito zapatista, che è quello di incontrare le realtà in lotta dei vari territori del vecchio continente. 
Come si fa ad aderire? 
Si può venire in assemblea per lavorare attivamente offrendo il proprio attivismo, le proprie competenze e la propria gioia al percorso di creazione dell’accoglienza, e/o aderire con la propria sigla, alla lista dei gruppi, movimenti, associazioni, partiti e quant’altro, che sarà pubblica nel blog https://sardignazapatista.noblogs.org/ che abbiamo aperto. 
Perciò vi invitiamo a rispondere con la vostra adesione, e/o comunicarcela alla mail zapatistasinsardigna2021@riseup.net inserendo
NOME COMPLETO DEL GRUPPO – LUOGO 
L’adesione al coordinamento si basa principalmente sull’adesione alla magnifica Declaraciòn por la vida, delLA quale diamo invito alla lettura al link: 
Di seguito la cronistoria aggiornata di questi mesi  che racconta chi siamo e cosa vogliamo fare.
Vi aspettiamo a braccia aperte in assemblea, un’assemblea aperta, colorata, che desidera unire le forze e dare voce e spazio alle realtà in lotta della nostra amata isola. 
Riepilogo delle puntate precedenti: un pò di storia
Nell’ottobre 2020 alcuni comunicati zapatisti hanno segnalato l’intenzione, da parte degli indigeni ribelli del Chiapas de abajo, di solcare il mare nel 2021 e cominciare a percorrere il mondo, a partire dall’Europa. Il motivo: i 500 anni dalla conquista spagnola del Messico e la volontà di “restituire” il favore, attraverso un’invasione consensuale. Circa 160 compas sbarcheranno nel continente europeo a partire da giugno ed è loro intenzione percorrere con una lunga visita, Gira in castellano, gli angoli del nostro continente, portando la testimonianza di chi ha saputo resistere e ribellarsi alla colonizzazione, senza piangersi addosso, ma con dignità e rabbia, costruendo un nuovo mondo pezzo per pezzo. La loro volontà è quella di conoscere quanti qui, in basso e a sinistra, lottano – anche se in modi molto diversi dai loro.
A partire da gennaio 2021 in Sardegna, dopo una lettera simile a quella che state leggendo, si è formato un coordinamento aperto per promuovere l’arrivo sull’isola dei/delle compas. Abbiamo scritto direttamente a loro, ricevendo risposta positiva e vedendo inserito il nome della nostra terra nella lista dei 30 paesi che verranno toccati dalla Gira. Abbiamo inoltre firmato e tradotto in sardo campidanese la Dichiarazione per la Vita, l’atto politico con cui i compas hanno parlato del senso e esplicitato l’impegno che comporta l’aderire a questa impresa storica. Nel mese di maggio una prima parte di questa delegazione è partita in nave dal Messico, e nei giorni in cui scriviamo questa lettera la prima delegazione è sbarcata nelle coste della Galizia.
 
Chi siamo?
Siamo un coordinamento di persone che vivono in diversi luoghi della Sardegna, dal nord, al centro, al sud dell’isola. Molti e molte di noi si conoscevano già, altrə si sono incontratə per la prima volta in questa occasione. La nostra prospettiva, sin dal principio, è stata quella di creare una struttura che permettesse ai diversi territori di coordinarsi tra di loro in vista di uno sforzo comune per la realizzazione della gira dei/delle compas zapatiste, il coordinamento dunque come un momento di incontro e un percorso in cui non ci siano cappelli politici nè un gruppo dirigente, ma in cui le realtà mantengano la loro autonomia e prendano accordi vincolanti tuttə insieme durante le assemblee pubbliche che organizziamo. 
Per questo, semplicemente, il nome che abbiamo scelto è Coordinamentu sardu po s’arricida de is zapatistas po su 2021 – Sardigna zapatista (Coordinamento sardo per l’accoglienza degli zapatisti, 2021). Facciamo parte a nostra volta, e sin dal principio della sua costituzione, di un coordinamento ancora più grande cioè LAPAZ (Libera assemblea pensando/praticando l’autonomia zapatista) attraverso cui tanti territori della penisola stanno cercando di coordinarsi, tanto in una prospettiva di senso quanto di messa in comune dell’organizzazione che questo storico momento richiederà. Per rispondere all’adesione a Lapaz, all’interno del coordinamento son nati diversi percorsi: quello legato all’autofinanziamento, quello di autoformazione rispetto ai temi dello zapatismo e della resistenza sarda, quello femminista, quello legato alla comunicazione con relatà amiche e vicine, e diffuzione delle tematiche zapatiste. 
Veniamo da percorsi di vita, di pensiero e di azione diversi fra di loro. Alcun@ di noi fanno parte di collettivi, associazioni, comitati, movimenti, partiti e progetti rurali, altrə non fanno parte di nessun gruppo formale ma sono comunque connessi alla realtà locale da reti di amicizia, vicinato e impegno sociale.
Dentro al coordinamento c’è chi fa parte del movimento contro l’occupazione militare della Sardegna, chi si occupa di riappropriazione della salute o di educazione autonoma, di arti sceniche, di riappropriazione della cultura e della lingua sarda, di lotta contro l’emarginazione e emancipazione delle comunità migranti, chi dei comitati contro la fabbrica di bombe RWM, chi si occupa di canto popolare, chi si impegna in spazi sociali di quartiere, chi fa parte di percorsi transfemministi, LGBTQ+ e legge la realtà in chiave intersezionale, chi si batte contro la crudeltà del sistema carcerario, chi è indipendentista, chi comunista, chi libertario, chi anarchico, chi si prefigge di non mettersi etichette per definirsi politicamente. Insomma, non ci manca l’eterogeneità … e tutti e tutte quante siamo accomunate dal riconoscere nella resistenza e ribellione zapatista una fonte d’ispirazione da cui far sorgere domande e attraverso cui guardarci allo specchio per interrogarci sul punto del cammino in cui è la nostra lotta: per la riappropriazione dei corpi, delle comunità, della nostra storia, della terra, dell’acqua, degli alberi che stanno terminando, di una vita degna e di un mondo che contenga molti mondi.
 
Cosa ci piacerebbe fare
Le proposte su quello che vorremmo organizzare qualora sbarcassero qui sono diverse: da momenti di confronto sulla riappropriazione degli ambiti di vita, dei corpi e del governarsi, al racconto delle diverse lotte da cui veniamo, fino a momenti conviviali e di festa dove vengano messe al centro le arti, il canto, la danza e la poesia.
Ad oggi non sappiamo ancora se, quando arriveranno e per quanto tempo si fermeranno, perciò in questo momento ci sembra importante dedicarci al percorso che ci porterà a questo momento di incontro e conoscenza reciproca. 
 
Come vogliamo farlo
Pensiamo che sia fondamentale organizzare momenti di avvicinamento in cui confrontarci, far conoscere l’esperienza zapatista e riflettere su cosa può accomunare la nostra storia con la loro a partire dal processo di colonizzazione e di distruzione della cultura e dell’economia delle comunità sarde. L’accoglienza della delegazione zapatista, se ben costruita e partecipata, potrebbe dare un impulso alle lotte e alla costruzione di progettualità dal basso in Sardegna.
Per riuscire a realizzare questo percorso, qualora arrivassero qui, sarà inoltre necessario avere risorse a disposizione per poter sostenere i costi di viaggi, iniziative pubbliche, spostamenti, biglietti di ritorno verso gli altri territori e il Messico etc: abbiamo già attivato tanti percorsi di autofinanziamento ma ancora tanto ci manca per poter immaginare di dare solida sostenibilità a questa prospettiva.
 
Perché pensiamo che questo incontro sia importante
Perchè pensiamo che lo zapatismo con le sue pratiche e le sue parole semplici ponga tante domande ai territori e i movimenti di questa parte del mondo e quindi anche a noi.
Il loro percorso ha messo al centro la necessità del sapersi riconoscere e coordinare tra diversi, anziché ricorrere alla centralizzazione operata da avanguardie. La costruzione dell’autonomia zapatista, attraverso la costituzione dei 3 livelli di autogoverno (che racchiudono comunità, municipi e regioni), suggerisce la vitalità di un mondo in cui il potere non viene preso, ma bensì disperso e ricostruito in basso.
La realizzazione di un sistema di educazione autonomo attraverso cui riappropriarsi della propria cultura negata e di case della salute accessibili a tuttə indicano che, usando le loro stesse parole, non basta ribellarsi, bisogna anche resistere. Ne consegue che le lotte non possono fermarsi ai NO, cioè opporci a ciò che ci schiaccia, ma hanno bisogno anche dei SI, cioè di costruire nel qui ed ora, secondo un nostro calendario, il mondo che desideriamo, un mondo che contenga molti mondi.
 
Come aderire al coordinamento?
Nell’assemblea tenutasi il 19 giugno alle fonti di Zinnuri (Bauladu), è stata definita la modalità di adesione e partecipazione al coordinamento. Si è scelto di mantenere l’assemblea del coordinamento come momento decisionale centrale in cui la partecipazione rimane a titolo personale. Pensiamo che ogni persona possa portare il proprio punto di vista e farsi voce di chi dal proprio territorio o gruppo di provenienza non può partecipare, ma escludiamo la partecipazione delle organizzazioni (associazioni, partiti, collettivi, etc.) in quanto tali, attraverso i loro portavoce, alle assemblee. Questa scelta si fonda sull’esempio zapatista della costruzione del consenso dal basso, attraverso il confronto tra pari. Riteniamo comunque fondamentale l’apporto di tutte le organizzazioni che vorranno sostenere il Coordinamento, sia con la partecipazione attiva dei loro membri che con un impegno logistico, economico, morale o di qualsiasi altra natura. 
Per questo motivo sarà possibile per le organizzazioni entrare a far parte della lista dei sostenitori del coordinamento:
Cosa comporta l’adesione alla lista di “supporto”? 
• L’impegno a sottoscrivere ad aderire politicamente il documento Declaraciòn por la vida, del quale diamo nuovo invito alla lettura al link: 
• Inviare l’adesione con il nome del gruppo, movimento, collettivo, partito, etc e il luogo di origine, alla mail del cooridnamento – zapatistasinsardigna2021@riseup.net – così che venga aggiunta alla lista dei sostenitori, che comparirà pubblicamente nel blog del coordinamento https://sardignazapatista.noblogs.org/.
 
• L’impegno in un percorso collettivo di costruzione dell’incontro in Sardegna, in cui tutte le realtà sarde che sostengono la Gira si coordinino a livello politico e pratico e convergano nel tempo e nello spazio, in una iniziativa unica, in cui ognuno possa sentirsi ampiamente rappresentato nei propri temi e nei propri desideri. Perciò si invita alla partecipazione e alla presenza alle assemblee, o a inviare per iscritto dichiarazione di intenti.  
Come sostenere il percorso de la Gira zapatista in Sardegna?
In base alle vostre possibilità! Leggendo e sottoscrivendo la Dichiarazione per la Vita e gli altri comunicati zapatisti, aderendo a nome della propria organizzazione alla lista di supporto, unendovi al coordinamento attraverso l’iscrizione alla mailing list (semplicemente inviando una e-mail all’indirizzo: zapatistasinsardigna2021@riseup.net); partecipando alle assemblee di coordinamento, che si fanno quasi sempre in centro Sardegna – o alle assemblee territoriali a Cagliari, Sassari, Nuoro e altrove o organizzandone una nei vostri territori!; mettendo a disposizione esperienza e competenze; aiutandoci a spargere la voce e mettendoci in contatto con altre realtà che possano essere interessate alla Gira; continuando a darci supporto nelle prossime iniziative che troverete pubblicate su fb e nel blog; sostenendoci negli autofinanziamenti o facendo una donazione (anche eventualmente in materiali) per i banchetti di autofinanziamento; o più semplicemente continuare a fare ciò che avete fatto sin’ora: mettere al centro della vita la lotta per la riappropriazione della terra, dei corpi, dei beni comuni, delle nostre comunità, delle attività lavorative tradizionali e non, della nostra storia, della nostra salute, dei nostri canti e delle nostre danze, per scegliere il nostro mondo, facendolo con ancora più intensità e più forza!  
 
Vi aspettiamo, 
con i cuori aperti, le maniche rimboccate e i piedi ben posati sulla terra. 
Un caro saluto!
 
Coordinamentu sardu po s’arricida de is zapatistas po su 2021 – Sardigna zapatista
 
 
CONTATTI E INFO: 
Fb: Sardigna Zapatista
E-mail: zapatistasinsardigna2021@riseup.net
 

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